"Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare"
SENECA
IL PORTO
Nel porto turistico di Anzio, si ormeggia ‘alla mediterranea’, ossia con le barche parallele tra loro e perpendicolari alla banchina. A disposizione dei Clienti, con servizio continuato tra le 7.00 e le 23.00, ci sono gli Ormeggiatori che fanno attraccare correttamente le imbarcazioni alle banchine, ai pontili e alle boe.
Assicurandole all’ormeggio, ne verificano le condizioni di sicurezza per tutta la durata della sosta in porto. Alla partenza delle barche, gli ormeggiatori liberano la nave dagli ormeggi attendendo alla banchina, alla boa o sulle motobarche che l’imbarcazione abbia salpato l’ancora, che si sia allontanata in sicurezza e che abbia preso il mare.
Il porto di Anzio è protetto da un molo a tre bracci e da un molo di sottoflutto.
Fari e fanali: 2246 (E 1538) - faro a lampi bianchi, grp. 2, periodo 10 sec., portata 22 M, a Capo D’Anzio sulla costa ad W del porto (oscurato da 155° a 255°); 2249 (E 1540.5) - fanale a lampi rossi, periodo 3 sec., portata 8 M, sul gomito del molo frangiflutti (distanza di sicurezza, 100 m); 2250 (E 1541) - meda a lampi verdi, periodo 3 sec., portata 4 M, lato Nord del canale d’accesso; 2251 (E 1541.05) - fanale a luce fissa verde, 2 vert., portata 2 M, sulla testata del molo di sottoflutto.
Fondo marino: fangoso.
Fondali: in banchina da 1,5 a 3 m, in porto da 2,5 a 3 m.
Radio: Vhf canale 74
Pericoli: 200 m a levante della Rotonda dello stabilimento balneare (Riviera di Levante), a 15 m dalla spiaggia, giacciono i resti di un piccolo relitto in ferro, in fondali di 1 m affioranti sul pelo dell’acqua di pochi centimetri; a 1.360 m per 036°30’ dal fanale bianco sul molo Innocenziano, accostato a riva, a ridosso degli scogli affioranti, giace un piccolo relitto in affioramento.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: l’imboccatura del porto è frequentemente insabbiata, con conseguenti variazioni di fondale: pertanto l’entrata in porto è sconsigliata a chi non abbia pratica locale e di conseguenza durante la notte. Dirigere su Villa Borghese e mantenersi a 370 m dalla testata del molo Innocenziano, quindi rilevare per 270° la meda luminosa verde (n°2250) che delimita a Nord il canale di entrata, lasciandola 20 m a dritta.
Posti barca: 400 di cui 10 liberi e 10 per il transito.
Lunghezza massima: 50 m.
Venti: predominanti spirano dal II e III quadrante
Traversia: costituita dai venti del II e III quadrante
PRESCRIZIONI: Contattare Circomare di Anzio VHF Ch. 16 prima dell’ingresso per avere l’autorizzazione all’ingresso.
Autorità marittima di competenza
Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio - Via del Porto Innocenziano n. 28/A - 00042 Anzio (Roma) - tel: 069844525 - email: ucanzio@mit.gov.it - P.E.C.: cp-anzio@pec.mit.gov.it
Parcheggi
La Città di Anzio mette a disposizione dei propri visitatori due aree parcheggio: Pizzale Marinai d’Italia (Capo d’Anzio) e La Piccola (Comune di Anzio)
Piazzale Marinai d’Italia, gestito dalla società Capo d’Anzio, è situato alle spalle del Porto Innocenziano, di fronte alla banchina riservata ai transiti e a due passi dall’area dedicata alla ristorazione anziate. Il parcheggio è dotato di impianto di videosorveglianza e sbarra automatica con colonnina a gettoni per il controllo degli accessi. L’intera area è stato oggetto di intervento di riqualificazione nell’estate 2021. La sosta è a pagamento.
L’area parcheggio La Piccola, interessata di recente da importanti lavori di riqualificazione, è situata a ridosso della Stazione ferroviaria centrale che risulta strategica per lasciare i veicoli in sosta, a pochi passi dal centro cittadino. Insieme al livellamento ed alla sistemazione dell’intera area, anche le scale in legno sono state oggetto di restyling con entrata e uscita su viale Mencacci e via Roma, dove sono istituiti tre nuovi parcheggi per persone con disabilità. L’area parcheggio, per la stagione estiva 2021, continuerà ad essere gratuita per i cittadini ed i numerosi turisti che hanno già scelto Anzio per trascorrere un periodo di vacanza.
Mappa parcheggi
“Leggendaria. Indimenticabile. Incantevole. Lasciati accogliere”.
Un pò di storia del porto
Ci troviamo ad Anzio, antica Città volsca ed importante centro archeologico di epoca Romana. Accanto alla Villa e alle Grotte di Nerone, dei quali è possibile vedere i basamenti, le vasche ed il calidarium, sorgeva il Porto Neroniano, un capolavoro di ingegneria marittima che garantiva la sicurezza a tutte le imbarcazioni che attraccavano. Grazie al molo intermedio si scongiurava il fenomeno dell'insabbiamento, rischioso per le navi. Costituito da due bracci, quello di ponente la cui origine è ancora visibile, e quello di levante che si originava dove oggi sorge la Chiesa, arrivava a chiudersi come una cupola nel tratto di mare ove oggi riconosciamo lo scoglio dello sconciglio. Le antiche banchine permettevano il libero passaggio di correnti, attraverso numerose aperture che facilitavano il flusso e consentivano un costante ricambio dell’acqua. A levante, nella zona attualmente occupata dal Molo Pamphili, dove si trovano i nostri Uffici, vi era un terzo braccio, un approdo di sosta e di disimpegno, in parte ridosso a venti del secondo quadrante. Il Porto così concepito sopravvisse per più di un millennio senza alcuna manutenzione e consentì al Cardinale Pignatelli, futuro Papa Innocenzio XII, di trovarvi rifugio il 2 febbraio del 1692, mentre, salpato da Napoli alla volta di Roma per il conclave, dopo essere stato sorpreso da una violenta tempesta. Questa meraviglia dell'ingegneria romana declinò con la progressiva crisi dell’Impero Romano. Dopo questo evento, il cardinale Pignatelli, già ottuagenario, promise ai notabili del luogo che si erano prodigati nell’ospitarlo, di ricostruire il porto di Anzio se fosse stato eletto al soglio pontificio. In mille anni di Medioevo, il porto era andato incontro a devastazioni, saccheggi, scorribande di pirati e totale assenza di manutenzione, tuti eventi che avevano contribuito a trasformare l’antica culla di civiltà in un luogo desolato e insicuro.
Dopo essere stato eletto pontefice, con sua personale sorpresa, Innocenzio XII incaricò un illustre ingegnere di procedere alla ricostruzione dell’antico porto, per mantenere la promessa. A causa della esosità del preventivo, il Pontefice consultò un altro architetto, il quale propose di costruire un braccio ex novo perpendicolare al braccio di levante del vecchio porto, configurando comunque un ampio bacino collocato alle alle spalle delle rovine dell’antico approdo per dare impulso ai commerci marittimi. Nonostante le iniziali difficoltà, il nuovo porto iniziò a funzionare e da qui iniziò la costruzione della Anzio moderna che è nata ed è intimamente legata al porto, intono al quale si è sviluppata la sua economia. Nel XIX secolo esplose il turismo, signorile ed aristocratico e con esso anche la nautica che raggiunse il suo massimo splendore all’inizio del ventesimo secolo, quando l’attività cantieristica locale, all’avanguardia nella tecnologia e nelle maestranze, oltre a produrre imbarcazioni destinate alla pesca realizzò i natanti in legno, destinati al diporto. Grazie alla sua storia, al suo clima mite, alla suggestione incomparabile delle sue coste la Città di Anzio è divenuta un vero angolo di paradiso e, negli anni cinquanta e sessanta, anche capitale della nautica. Oltre al diporto, ancora oggi nel suo bacino trova ormeggio una imponente flotta di pescherecci.
Attualmente il porto di Anzio è costituito da un molo a tre bracci e da un molo di sottoflutto ed offre un totale di 500 posti barca per imbarcazioni a vela e yacht, di cui 20 per il transito, fino a 50 metri di lunghezza. Il Porto di Anzio nel tempo è stato rinnovato ed è in attesa di essere ulteriormente ammodernato, ma conserva tutto il sapore di una cittadina portuale che non ha nulla a che vedere con i moderni porti o centri commerciali. Pieni di vita e caratteristici, sono i locali sulle vie del porto Innocenziano e sulle vie secondarie in cui poter gustare le prelibatezze locali. Anzio vanta, infatti, la migliore cucina marinara al mondo con ricette famose non solo in Italia, come la rinomata “minestra dei pescatori portodanzesi”, che ha recentemente ottenuto dall’Anci Lazio, l’importante riconoscimento del marchio di Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.).